mercoledì 3 ottobre 2018

Ricordo di Gianni Giannoccolo: una vita a sinistra, da partigiano

Il nostro concittadino Giovanni Giannoccolo (Martano, 1922 - Correggio, 30 settembre 2018) è stato degnamente ricordato sulla "Gazzetta di Reggio" del 2 ottobre 2018. Ecco la scansione dell'articolo pubblicato dal giornale e sotto la sua trascrizione integrale.
A Giovanni Giannoccolo, geloso custode dei valori patriottici resistenziali, che vivificò con lo studio rigoroso e l’azione coerente di cittadino democratico e antifascista.

[Itaca Min Hars Hus]
Giovanni era un amico della nostra associazione. Lo ricordreremo come protagonista della vita civile, politica e culturale e infaticabile custode della memoria. Ci mancherai.

 È morto Gianni Giannoccolo una vita a sinistra, da partigiano 

Studioso delle riforme agrarie, amministratore, sindacalista, uomo di partito  storico e testimone-protagonista del ‘900, aveva 96 anni. Stamattina i funerali 


Partigiano in Italia e in Jugoslavia, studioso delle riforme agrarie, amministratore, sindacalista, uomo di partito, storico, testimone. Era una figura complessa e raffinata come solo certi periodi del ‘900 hanno saputo plasmare, il 96enne correggese Gianni Giannoccolo, morto ieri mattina all’ospedale San Sebastiano. Durante la guerra aveva combattuto anche in Dalmazia con una formazione internazionale di partigiani. Nel dopoguerra aveva iniziato un percorso politico nel Pci che lo ha portato, circa 50 anni fa, sino a Correggio, come segretario del partito. E qui ha costruito la sua famiglia, oggi portata avanti dai figli Laura e Renzo.

Le esequie si terranno questa mattina: alle 9 il corteo parte dalla camera ardente dell’ospedale e raggiungerà il cimitero urbano per una breve cerimonia. Al termine, la salma verrà portata in una struttura per la cremazione.

Con Giannoccolo se ne va un protagonista sfaccettato e colto del ‘900 reggiano e non solo. Nato a Martano di Lecce nel 1922, nel 1944 aveva combattuto come partigiano in Jugoslavia. Era stato fra i fondatori, nel campo militare di Gravina in Puglia, alla costituzione e organizzazione della compagnia partigiana “Antonio Gramsci”, aggregata alla “Trecia Prekomorska Brigada” (Terza Brigata d’Oltremare), sbarcata poi in Dalmazia e ampliata in battaglione con l’adesione di soldati italiani liberati dai partigiani jugoslavi o fuggiti dalla prigionia dei tedeschi. Dopo un'esperienza amministrativa e sindacale in Salento, dove si è occupato principalmente della riforma agraria, nel 1956 ha operato per due mandati come sindaco di Veglie (Lecce), prima di trasferirsi a Correggio, inviato dai vertici nazionali a coordinare il Pci del distretto. È stato poi assessore provinciale e impegnato nel Coreco di Reggio Emilia, il vecchio Comitato regionale di controllo regionale. Ha pubblicato numerosi libri ed è considerato fra i più noti collezionisti e studiosi del primo Novecento e, più in generale, di tutto il periodo di conflitti conclusi con la seconda guerra mondiale. Ha pubblicato saggi storici dedicati in particolare allo studio delle lotte sindacali, della Resistenza e delle vicende delle due Guerre Mondiali. Le sue collezioni storiche, piene di pezzi pregiati e rari, sono state protagoniste di mostre e rassegne, a Correggio e nel resto d’Italia. L’ultima uscita pubblica risale a pochi giorni fa, a palazzo dei Principi, per la presentazione del suo ultimo lavoro, “Gli eroi dimenticati”, dedicato alla vicenda degli Internati Militari Italiani nei campi di prigionia tedeschi. Nell’occasione il Comune lo aveva premiato con una pergamena per il suo contributo alla ricerca storica.

«Se ne è andato un altro partigiano, un testimone della stagione del riscatto dell’Italia e degli Italiani, un esponente di una generazione che non ha esitato a rischiare la propria vita per riconquistare la libertà e la democrazia», dicono Cgil e Spi Reggio Emilia. «Gianni non mancava occasione per spronare giovani e meno giovani alla lotta per la salvaguardia dei valori legati alla lotta di Resistenza, all’antifascismo e alla difesa della Costituzione: il suo ammonimento a non considerare la libertà e la democrazia valori imperituri che una volta conquistati non possono essere messi in discussione, era costante. Giannoccolo era anche un iscritto allo Spi e Cgil la sua perdita si farà sentire molto: quel che possiamo fare come categoria e confederazione è impegnarci ancora di più sulla strada che lui ci ha indicato. Ciao Gianni!». 

(dalla Gazzetta di Reggio del 2 ottobre 2018)

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Martano (Lecce), 30 settembre 2018.

Il nostro concittadino Giovanni Giannoccolo ci ha lasciato poche ore fa, all'età di 96 anni.
Militante e dirigente comunista, partigiano, sindaco di Veglie e amministratore, ha rivestito importanti cariche istituzionali. Legatissimo alla memoria storica della nostra comunità, ha allargato gli orizzonti della sua conoscenza e difeso per tutta la sua esistenza i valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale.

Esempio di impegno e di coerenza etica, ha profuso le sue migliori energie intellettuali, vivificate dalla lunga esperienza combattente, nello studio della lotta di Resistenza e delle vicende storiche dell'Italia repubblicana.

La sua ricerca storiografica si è più volte e fecondamente intrecciata con i principi posti a fondamento dell'attività dell'associazione Itaca Min Fars Hus, con cui ha interagito in più circostanze. Il suo contributo civico e culturale rimane stella polare e fulgido riferimento per le giovani generazioni in un momento tanto delicato per il futuro della democrazia.


Itaca Min Fars Hus, Anna Stomeo, Paolo Protopapa e tanti amici che lo hanno conosciuto e stimato e ne hanno apprezzato le doti umane e intellettuali si stringono in un abbraccio ai figli, al fratello Ferruccio e ai suoi cari.



Nella foto un momento della presentazione del libro di Giovanni Giannoccolo "Resistenza: guerra civile o guerra giusta? Il carattere della guerra di Liberazione contro il nazifascismo" (Grifo Editore, 2012), tenutasi, alla presenza dell'autore, nella Sala Convegni di Piazza Caduti a Martano (Lecce) il 14 maggio 2013.